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"AOH MA TUTTI STI BANNER PE ACCETTA' QUA E LA', CHE ME FREGA DE STI CUCHI"
Ammettiamolo, lo abbiamo esclamato tutti almeno una volta nella vita e magari in Italiano o in un dialetto diverso ahahah.
Quanto sono odiosi tutti i banner di avviso per accettare i "cookie", le privacy policy, le cookie policy, i terms of service eccetera, eccetera, eccetera?
Ebbene, per quanto possano essere noiosi, questi simpatici banner fanno una cosa fondamentale: tutelano la nostra privacy e i nostri dati.
E' risaputo che, nel web, oramai c'è più traffico di dati che di utenti. Ognuno di noi ha un personalissimo "profilo pubblicitario" creato grazie alla raccolta di dati utilizzati, appunto, per inviare pubblicità mirate.
Quante volte abbiamo sentito da un parente, un amico o un collega "aoh, ieri sera ho scritto su uotsapp a mi moje de avè voja de na bella carbonara e eccallà, pubblicità su ricette, ova, guanciale e ristoranti. Ce spiano pure quanno annamo ar cesso".
La spiegazione è semplice, il nostro caro amico romano è stato vittima di un tracker. Il sistema esegue una profilazione degli utenti, elaborando i dati tramite sistema di tracciamento - operando spesso al limite del legalmente consentito - ed ottenendo, come risultato, pubblicità specifiche e mirate in base all'analisi dell'utente in questione.
Ovviamente questo è un caso estremo - dicono che whatsapp non ci spia ma mi nonna non ci crede troppo - ma ecco un esempio concreto per capire come funziona la profilazione: prendiamo in esempio Facebook ed il pulsante "mi piace" di Facebook. Il suo uso, analizzato alla luce di appositi algoritmi, consente di profilare gli utenti del servizio, raffinandone le identità digitali e quindi, di conseguenza, gusti, idee e bisogni con cui propinare ads mirate ed efficaci.
Ma c'entra tutto sto sproloquio con i cookie e i banner odiosi? Andiamo al sodo.
I cookie sono una sorta di identificativo digitale e vengono sfruttati dalle applicazioni web per archiviare e recuperare informazioni a lungo termine, come ad esempio i dati di login e autenticazione, oppure come detto prima, di tracciare la navigazione dell'utente, ad esempio per fini statistici o pubblicitari.
In parole povere, un cookie non è altro che un piccolo file, memorizzato nel browser web, utile a salvare le preferenze utenze in modo da ottimizzare al massimo la user experience del sito web, o per analizzare e vendere i tuoi dati.
Esempi di dati salvati:
Fin troppo semplice come spiegazione vero? Non penserete mica che finisce qua.
Esistono diversi tipi di questi malefici cookie che differiscono per ciclo di vita, provenienza e utilizzo:
Ma quindi, dopo tutta sta lista di informazioni, a che servono sti banner in cui ogni volta dobbiamo accettare i cookie in cui, ovviamente, clicchiamo velocemente su ACCETTA TUTTI perchè iddio che sbatti??
Come anticipato prima, per la tutela di dati e privacy.
Dal 25 Maggio 2018, in Italia e nel resto d'Europa, è attivo il GDPR (regolamento generale sulla protezione dei dati).
Secondo la Commissione Europea "i dati personali sono qualunque informazione relativa a un individuo, collegata alla sua vita sia privata, sia professionale o pubblica. Può riguardare qualunque dato personale: nomi, foto, indirizzi email, dettagli bancari, interventi su siti web di social network, informazioni mediche o indirizzi IP di computer."
Per questo motivo anche i cookie devono assolutamente essere trattati come dati personali ed ogni sito web è obbligato ad informare ogni utente del modo in cui verranno tracciati e utilizzati i dati di navigazione (tramite cookie e privacy policy), predisponendo un sistema per consentire di dare un consenso esplicito sull'utilizzo dei dati da parte dei cookie; ecco il motivo dei noiosissimi banner in cui "accettare cose".
Insomma, un gran calderone di informazioni utili a capire una cosa: ogni volta che esce un banner per i cookie, pieni di conoscenza, al posto di imprecare fate un respiro profondo e con molta calma cliccate su "rifiuta tutti". Altrimenti accettate, al massimo vi arriverà pubblicità sulla parmigiana mangiata a pranzo, di cui avete raccontato i sapori al vostro fidato amico sui social.
Come se dice a Roma, quello che nun strozza ‘ngrassa.
Becca ‘sti spicci e se beccamo in giro nel web.
P.S. Non sono romano, oggi mi sono svegliato coatto.
P.IVA a portata di click, letteralmente.
Dove sono finite tutte le PS5? E le RTX 3000?